Lui si chiama Amore. Lei si chiama Amore.
Vie che si incrociano o vanno per la propria strada ma sempre alla ricerca di un arrivo: l’Amore.
Profilo greco, capelli biondi belli e precisi che al rallentatore sembrano un film. Alto e dinoccolato lui , minuta e con lo sguardo un po’ perso lei. Arrangiati che a lui gli rifaresti il nodo e a lei regaleresti quel tuo vestito a fiori ché il suo sembra più un grembiule da cucina.
E pure tutti, ma proprio tutti sono Amore, Amore tutti i giorni, in tutte le Stagioni.
Amore viveva con un Giovane potente e bianco, barba lunga e occhi di ghiaccio. Dietro la finestra aspettava che Nuvola smettesse di piangere le sue lacrime bianche e che Vento riposasse i suoi muscoli sempre tesi.
Vivevano nella Loro casa di legno, col fuoco che non si spegneva mai e Inverno sempre fuori a lavoro.
Amore voleva uscire, alzare lo sguardo verso Sole e sentire Erba sotto i piedi. Ma il Giovane bianco le ripeteva sempre che quello era il lavoro di Primavera, a lui il cielo azzurro e i raggi caldi non venivano bene.
Allora Lei lo accarezzava e gli sussurrava che poteva andar bene anche una volta ogni tanto, negli altri giorni sarebbero bastati i suoi sogni dietro i vetri.
Se lo dicevano tutti i giorni e tutti i giorni, dopo che se l’erano detti, si scambiavano piccoli doni preziosi e originali!